La Sfida Nucleare e la Conquista dello Spazio

Il Primo Sbarco sulla Luna
L’esistenza di armi infinitamente piu potenti di quelle tradizionali — nel 1945 la bomba atomica e poi, nel 1952, la bomba all’idrogeno  (la prima fatta esplodere dagli americani nel 1953 ha una potenza pari a cinquecento volte quella sganciata nel 1945 su Hiroshima) — cambia profondamente la storia del mondo e i rapporti tra le potenze. La carica distruttiva delle nuove armi e tale che il loro significato diventa soprattutto quello di armi deterrenti, di armi potenziali, sempre con la consapevolezza che si tratta di armi che possono mettere a rischio l’esistenza dei Paesi vincitori, e non solo quella dei vinti. La guerra quindi puo essere solo minacciata, non combattuta. Una guerra possibile, ma non realizzabile.  Per questo che gli anni della massima tensione sono quelli in realta che mantengono maggiormente l’equilibrio tra i blocchi. In un primo momento, la competizione nucleare vede gli Stati Uniti in posizione di monopolio. Nel 1949 esplode la prima atomica sovietica. Ma le distanze si accorciano rapidamente, e la prima bomba all’idrogeno sovietica esplode solo pochi mesi dopo quella americana, nel 1953. Da questo momento in poi, la competizione tra i due blocchi mira ad assicurare a ciascuno di loro la superiorita tecnologica nel campo delle armi nucleari il che significa non soltanto bombe sempre piu potenti e sofisticate, ma anche strumenti in grado di sganciarle su obiettivi pesso lontanissimi: aerei, missili,sottomarmi nucleari, e pei ordigni spaziali. Le tappe della conquista spaziale vedono affermarsi a turno sovietici e americani: gli Sputnik sovietici nel 1957, il satellite Explorer nel 1958, il primo astronauta  russo Yuri Gagarin, nel 1961, la discesa americana sulla Luna del 1969. Nata così, almeno nella sua formulazione ideologica, come conquista pacifica delle spazio, la competizione spaziale ha in realta profonde valenze militari: i satelliti hanno scopi assai più militari che civili, la conquista della Luna non e solo l’emozione dell’uomo nello spazio, ma il controllo dello spazio a scopi di supremazia sul mondo. Lo sviluppo delle comunicazioni, legato alla conquista dello spazio, nasce dalla competizione militare, anche se ha importanti ricadute sul piano delle comunicazioni civili. E come competizione militare viene interpretata la gara spaziale, come dimostra il successo dei film sullo spazio, dei vari episodi di Guerra stellari. A partire dagli anni Sessanta, i due blocchi cominciarono a porsi il problema della diffusione delle armi nucleari, dei rischi che la guerra scoppi per un errore umano o tecnologico (di qui l’installazione di una linea telefonica diretta tra i presidenti di Stati Uniti e Unione Sovietica), dei rischi di contaminazione per l’ambiente e per l’uomo in seguito agli esperimenti nucleari. Nel 1963 veniva firmato a Mosca il trattato per la sospensione degli esprimenti nucleari nell’atmosfera (ma non per quelli sotterranei) a cui non aderirono tuttavia Francia e Cina, ambedue desiderose di svolgere un’autonoma politica nucleare. Nel 1968 veniva firmato, in seguito a trattative avvenute nell’ambito Onu, il  <<trattato di non proliferazione». Esso impegnava le potenze che erano già nucleari a non trasmettere ad altre potenze questi armamenti e le potenze non nucleari a non cercare di ottenerle. Tra i promotori firmatari, Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna, tutti membri del <<club» delle potenze nucleari. Questo voleva dire che le due superpotenze (dal momento che la Gran Bretagna non svolgeva una politica autonoma) si riservavano il monopolio delle armi nucleari. Molti dei Paesi firmatari, in particolare quelli non allineati, interpretarono il trattato come un impegno delle superpotenze a mettere fine all’armamento nucleare. Non aderirono al trattato India, Pakistan, Brasile, Egitto, Israele, Cina e Francia. Negli anni Settanta continuarono trattative e accordi collaterali sulla messa al bando delle armi chimiche e sui sistemi di gittata nucleare. Nel 1969 iniziano i negoziati Salt, destinati a protrarsi per oltre un decennio. Nel 1979, pero, si ritornava a una politica piu aggressiva di riarmo, con la crisi degli <<euromissili», cioe dei missili sovietici di media gittata, puntati sull’Europa, e dei nuovi missili che gli Stati Uniti volevano collocare in Europa contro l’Unione Sovietica. E il presidente degli Stati Uniti Reagan rilanciava nel 1983 la corsa agli armamenti con un piano di <<scudo stellare», cioe di satelliti in grado di proteggere gli Stati Uniti (ma non tutto l’Occidente) dai missili sovietici. L’Europa rischiava di diventare il luogo di uno scontro nucleare limitato. Con la fine del comunismo e il disgregarsi dell'Unione Sovietica alla fine degli anni Ottanta, resta aperto il problema degli arsenali nucleari esistenti in Unione Sovietica, del loro controllo, della loro diffusione o vendita. Nonostante il trattato di non proliferazione, le armi nucleari sono oggi sempre piu alla portata di tutti gli Stati.
 Il Primo Uomo sulla Luna